Il feldenkrais migliora la flessibilità del corpo
Quanto è importante essere flessibili?
La maggior parte di noi non lo sa finché non l’ha persa la flessibilità o finché non si approccia a una disciplina sportiva che ne richiede parecchia.
In genere il recupero o l’acquisizione di maggior flessibilità è associato allo stretching che è la tecnica più utilizzata per ottenere maggiore elasticità.
E’ importante però sapere che lo stretching non è l’unico modo possibile e neppure il più funzionale per migliorare la flessibilità.
Ma perché si perde la flessibilità?
Le ragioni sono tante:
- un trauma che immobilizza un arto per settimane o che logora in maniera irreversibile un’articolazione;
- uno stato di sedentarietà o immobilità
Altri motivi per la perdita di elasticità sono:
- le malattie neurodegenerative,
- l’ansia,
- lo stress,
- la paura…
La Flessibilità è un aspetto importante del buon movimento e la maggior parte degli esercizi convenzionali ricorrono allo stretching per migliorarla.
Per praticare lo stretching occorre una buona consapevolezza corporea perchè il rischio è quello di forzare il corpo in direzioni non sane che possono generare maggiore infiammazione e maggior dolore. E’ quindi necessaria una consapevolezza corporea che spesso ha solo chi è abituato molto a lavorare con il corpo come gli sportivi.
Il Metodo Feldenkrais migliora la flessibilità
Il Metodo Feldenkrais è in grado di migliorare la flessibilità senza incorrere in questi rischi perchè le persone vengono guidate a muoversi lentamente e con attenzione imparando a diminuire le tensioni muscolari che limitano la mobilità senza forzature.
Durante le lezioni si insegnano movimenti insoliti che modificano gli schemi abituali di tensione muscolare mantenuti dal sistema nervoso. Spesso gli allievi sono sorpresi nello scoprire quanta flessibilità si può guadagnare in meno di un ora, senza fare stretching in modo diretto.
Le lezioni Feldenkrais si avvalgono di piccoli movimenti per migliorare la consapevolezza cinestetica, la meccanica corporea e l’allenamento scheletrico. Ciò permette ai muscoli di generare maggiore forza eliminando gli sforzi controproducenti. Inoltre il movimento lento aiuta a ridurre ansia e paura.
Lo Stretching convenzionale e gli allenamenti sportivi spesso richiedono molto sforzo mentre gli allenamenti sensomotori richiedono una riduzione dello sforzo.
Postura statica o postura dinamica
In generale quando si parla di postura, si pensa a qualche cosa di statico: la buona postura dipende da quanto la persona è dritta rispetto ad un immaginario filo a piombo. In realtà la postura è in sè stessa dinamica. E’ la capacità di una persona di muoversi nello spazio e compiere azioni con la minore fatica possibile e in modo ergonomico.
Inoltre non possiamo concepire la postura soltanto nei termini in cui si organizza il movimento, perchè è molto di più: la postura di una persona esprime i sentimenti, gli atteggiamenti e lo stato emozionale di quella persona.
Il dolore cronico comporta una sofferenza emozionale. L’emozione che accompagna il dolore è la paura, e la risposta alla paura è l’attivazione di schemi muscolari che congelano la persona in una postura impaurita. Qui possiamo osservare l’abitudine a trattenere il respiro, contrarre lo stomaco, serrare la mandibola, le mani , sollevare le spalle, curvarsi o creare grande tensione agli occhi.
Il metodo Feldenkrais aiuta le persone a prendere maggior consapevolezza di queste abitudini consolidate che generano grandi tensioni muscolari. Aiuta a sentire queste emozioni di paura e di sfiducia e piano piano a cambiarle con posture più erette ed efficienti che trasmettono sentimenti di maggior sicurezza e fiducia in sè stessi e negli altri.
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