RUBRICA: COS’E’ LA TEOLOGIA LAICA
di Roberta Gargiulo ed Eugenio Delaney (Teologo)
Qualcuno mi ha chiesto cos’è la Teologia Laica che io ed Eugenio abbiamo citato in un paio di articoli: La Pace e le Donne.
La Teologia Laica è un nuovo progetto in cui il punto focale è la ricerca della SPIRITUALITA’. Non religiosa, bensì LAICA, nella vita di tutti i giorni. Ogni giorno è ricco di nuovi spunti per crescere, per comprendere nuovi concetti e per rinnovarsi. Il nostro punto di incontro, mio e di Eugenio, è quello di ricercarli e di evocarli nel quotidiano, nel qui ed ora. Eugenio chiama questo progetto “laboratorio” e mi piace!
Eugenio è un teologo, che si definisce laico. Io sono molto contenta di confrontarmi con lui e condividere con voi le nostre riflessioni su temi differenti.
Teologia Laica pare un ossimoro, due parole che sembrano non c’entrare nulla con l’altra. In realtà sono un matrimonio perfetto, così come nel Feldenkrais, spesso si parla di OVVIO ELUSIVO, così chiaro che sfugge e non si fa prendere.
Abbiamo deciso di chiamarla laica perchè si basa esclusivamente sull’osservazione della natura e non su qualche rivelazione o libro Sacro, mentre la parola TEOLOGIA è stata scelta perchè è nella natura che troviamo Dio, in sè stesso e nelle sue creazioni.
Ho letto questa frase scritta da un astronauta che mi è piaciuta molto e diceva cosi: “Il primo giorno nello Spazio indicavamo tutti le nostre Nazioni. Il secondo giorno indicavamo il nostro Continente. Il terzo giorno indicavano il nostro Pianeta.”
Sarebbe veramente bello se tutti noi potessimo avere la possibilità di guardare al nostro Pianeta da un punto indefinito dello Spazio e vedere che tutti, ma proprio tutti noi esseri umani apparteniamo ad una unica specie e dipendiamo gli uni dagli altri per la nostra sopravvivenza, per quella del pianeta ed anche per la continuità e crescita della nostra evoluzione e della nostra spiritualità
Caratteristiche fondamentali di una Teologia Laica
Natura:
Cuore:
Strada:
La teologia laica è una “teologia “da strada”, nel senso che è aperta a tutti, non si propone dogmaticamente, assume la condizione del viandante, il bisogno di trovare il cammino, il rischio di sbagliare, il coraggio e l’umiltà di riconoscere l’errore e di correggerlo.
E’ un laboratorio di ricerca, dove gli indizi contano (alcuni parlano e urlano al cuore), e le sfide delle contraddizioni (il mistero del male, ad esempio) si riconoscono e si affrontano umilmente.
Quale altro potrebbe essere l’atteggiamento davanti a una realtà così alta e sublime come quella del divino?
Forse rimane tutto ancora poco chiaro? Non importa, è solo l’inizio del cammino.
Un caro saluto Roberta ed Eugenio
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