L’artrite reumatoide e il Feldekrais

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica, potenzialmente invalidante con un alta probabilità di origine autoimmune. Questa patologia riguarda prevalentemente le articolazioni sui due lati, ma può coinvolgere anche alcuni organi del corpo.

Sintomi

I sintomi più comuni interessano le articolazioni e si manifestano con gonfiore, sensazione di calore, dolore, rigidità soprattutto mattutina e limitazione nei movimenti. 

Traduzione dell’articolo tratto dalla Rivista ARTHRITIS di gennaio febbraio 2013

Esercizi leggeri per persone con artrite di : David Zemach-Bersin e Mark Hirschfield

“… Il metodo Feldenkrais (MF) può eliminare molte delle sofferenze e dei dolori che ci affliggono; ormai lo raccomando ai pazienti molto limitati nel loro movimento dovuto a lesioni di varia natura e a dolore cronico. Sono sicuro che può anche aiutare le persone anziane a ampliare i loro movimenti e flessibilità, e a tutti noi a stare più a nostro agio nel nostro corpo.”

Dott. Andrew Weil

Molte persone che soffrono di artrite hanno limitata la loro capacità motoria. Sanno che è importante, e che devono muoversi per restare in salute. Ma il fatto è che, anche se volessero partecipare in una maratona, non potrebbero farlo in quanto molte attività fisiche risultano per loro, a causa della loro patologia, difficili da praticare. Impossibile godere di un’attività che esaspera l’artrite invece di alleviarla.  

Il Metodo Feldenkrais è una tecnica sofisticate di educazione sensoriale e motoria che interagisce col cervello in un modo speciale migliorando la sensazione di benessere e piacevolezza nel corpo oltre che alla sua funzionalità ecco perché è cosi diverso da tutte le altre tecniche di movimento e per questo è particolarmente adatto a tutte le persone che soffrono di artrite.

Infatti, mentre altri metodi si caratterizzano per la ripetizione sempre uguale dei movimenti, l’approccio del Metodo Feldenkrais è molto diverso.

Non ci sono esercizi di stiramento o di sforzo muscolare infatti il lavoro muscolare è minimo in quanto il corpo si muove utilizzando le proprie leve.

I movimenti lenti e di facile esecuzione  mirano a attivare la capacità del cervello (ovvero la sua neuroplasticità) di migliorare l’organizzazione neuromuscolare del corpo e del suo scheletro.

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