Metodo Feldenkrais

“Sto facendo il movimento nel modo corretto?”

Quante volte i miei allievi mi hanno chiesto se stanno facendo i movimenti corretti (da manuale), se è cosi che devono fare, se posso mostrare loro il movimento per offrire un punto di riferimento che gli permetta di fare una cosa giusta.

Non è facile spiegare che l’esperienza che voglio proporre è una scoperta di se stessi e quindi richiede la ricerca autonoma del movimento senza copiare il mio o quello di qualsiasi altra persona!

Quindi alla loro domanda Mi sto muovendo bene?” La risposta è: dipende!

Ogni corpo è diverso dall’altro in altezza, larghezza, tipo di muscolatura, allenamento fisico e muscolare, età, sesso ed anche per storia personale. Il che significa che ci muoviamo tutti in modo diverso.

Tuttavia, ci sono alcune caratteristiche chiave del così detto “buon movimento” e che consente a ciascuno di noi di percepire sé stesso nel movimento e definirne la qualità.

Lo strumento che ci permette di affinare questa capacità di propriocezione” è il metodo Feldenkrais.

Il Metodo Feldenkrais è un valido supporto che ti può aiutare a percepire come ti muovi nel vivere quotidiano ed anche aiutare a imparare nuovi schemi di movimento più funzionali.

Per esempio il tuo movimento è un buon movimento quando:

  • la respirazione è continua, fluida e regolare anche quando il tuo corpo si muove
  • hai un senso di supporto scheletrico che è in grado di reggere la gravità
  • puoi percepire lo sforzo che stai facendo per compiere una azione e togliere tutto quello sforzo in più che non serve (per. Contrazione spalle, mandibola, occhi ecc. ecc.)
  • percepisci che il tuo corpo si muove senza eccessivo sforzo
  • puoi percepire un senso di allungamento nella colonna vertebrale e non di schiacciamento o di contrazione

Ci sono diversi modi nel metodo Feldenkrais per acquisire e poi affinare questa abilità che non è necessariamente innata negli esseri umani, o meglio spesso viene persa negli anni.

Le Lezioni di gruppo CAM (consapevolezza attraverso il movimento) e le Lezioni individuali IF (INTEGRAZIONI FUNZIONALI) sono due strumenti molto efficaci per imparare a muoversi bene e per percepire e conoscere il proprio corpo.

Proviamo a fare ancora più chiarezza:

  1. Respirazione: Non c’è modo giusto di respirare – il respiro cambia a seconda delle esigenze di ossigeno e quindi dell’attività che si sta compiendo e della posizione del corpo nello spazio. Quando dormiamo è più lunga l’inspirazione mentre quando parliamo è l’esatto contrario. Diverso ancora quando cantiamo o balliamo. Una buona respirazione potrebbe essere leggera o profonda, veloce o lenta, appunto la buona respirazione è la prontezza con la quale il nostro sistema nervoso risponde alle azioni che stiamo compiendo.

In linea generale quando la respirazione è continua, fluida e regolare anche quando ci stiamo muovendo, è un buon indicatore della buona qualità del movimento. Quando la respirazione viene interrotta durante il movimento e si verifica la classica “apnea” ciò è di solito un indice di tensione o sforzo inutile nel movimento.

  1. Il Supporto scheletrico: affinché il movimento sia efficiente ed efficacie, è fondamentale usare tutto lo scheletro. Se in ogni movimento quotidiano ti senti come se dovessi spingerti oltre misura e avverti tanta fatica è probabile che non stai facendo un uso ottimale dello scheletro e delle sue leve. Sempre ovviamente che non ci siano patologie di alcun genere.

Come sviluppare la capacità di percepire il tuo scheletro mentre ti muovi

Quando ti siedi, senti come i tuoi piedi e le tue ossa sono in grado di sostenerti senza farti “precipitare” sulla sedia oppure quando cammini, come si appoggiano i tuoi piedi a terra, senti che le gambe si alternano una all’altra senza fatica e percepisci che il tuo scheletro sta eretto quasi spontaneamente. Se la forza del respiro che ti attraversa nel movimento e permette al tuo torace ed addome di espandersi

  1. Un senso di leggerezza e piacevolezza: tranne quando porti un carico pesante, i tuoi movimenti dovrebbero essere leggeri e facili, usando la minima quantità di forza necessaria per qualsiasi azione tu voglia intraprendere. Il tuo corpo dovrebbe sentirsi forte e leggero nello stesso tempo e muoversi con facilità senza troppo sforzo perché questo sforzo in eccesso, alla fine potrebbe portare a affaticamento, usura ed indebolimento delle articolazioni, tendini e altri tessuti molli.

Inizia a portare attenzione allo sforzo che fai nelle azioni quotidiane e cerca di togliere tutto quello che non serve. Ad esempio, quanta forza è davvero necessaria per tenere una penna in mano o per scrivere con il pc o sul cellulare? A volte vedo persone che usano le mani come se dovessero abbattere tasti del computer e questo alla lunga, può danneggiare le articolazioni delle dita e dei polsi, forse fa ridere ma succede davvero cosi!

  1. Prontezza all’azione: Moshe Feldenkrais ha parlato della “prontezza all’azione “senza alcun aggiustamento corporeo. Infatti ha coniato il termine “attura” (rispetto alla consueta qualità statica di “postura”) per definire un corpo che è sempre in movimento e ha la necessità di passare da una azione/posizione all’altra. Noi passiamo da un movimento all’altro e questa sequenza di movimenti dovrebbe succedersi senza la necessità di aggiustarsi come invece spesso accade. E per questo occorre disporre di uno scheletro che faccia da reale supporto, di una posizione che sia sempre pronta all’azione, una respirazione fluida, calma e tranquilla.

Molto spesso invece “collassiamo” nelle posizioni sedute oppure in piedi sostiamo in posizioni assai scomode e poco funzionali e quando ci dobbiamo muovere dobbiamo sempre riorganizzare il corpo perché non abbiamo l’equilibrio necessario per muoverci-

  1. Il senso di allungamento della colonna vertebrale: nel suo libro ben noto, Consapevolezza attraverso il Movimento, Moshe Feldenkrais scrive: “La sensazione di allungamento della colonna vertebrale deve accompagnare la maggior parte delle azioni del corpo quando i movimenti sono fluidi ed ergonomici “. Continua spiegando: “In quasi tutti i casi la tensione eccessiva nei muscoli provoca l’accorciamento della colonna vertebrale. Uno sforzo non necessario che accompagna un’azione tende ad accorciare il corpo e il movimento perde in efficienza ed efficacia. Il limite dall’abilità di ciascuno deve essere compreso attraverso uno studio, piuttosto che attraverso uno sforzo ostinato dove il corpo tenderà solo a proteggersi e non ci organizzerà mai correttamente per l’azione”

Spero che questo piccolo scritto diventi uno spunto di riflessione non solo per i miei allievi ma anche per coloro che desiderano avvicinarsi a questo metodo in modo più consapevole.

Non si tratta di arrivare a compiere una azione a qualsiasi costo ma si tratta di analizzare i processi del corpo al fine di compiere le più svariate azioni, senza brutalizzarlo con i nostri desideri spesso sbagliati ma fornire al nostro sistema nervoso schemi di movimento sempre più ricchi e funzionali

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