Secondo voi cos’è il Boby Painting?  E cosa ha a che fare con me che sono un Operatrice del Benessere e Insegnante Feldenkrais? Direi niente o forse tutto! Quindi eccomi qui a scrivere di pittura sul corpo o meglio Body Painting, a raccontarvi la mia personale esperienza.

Giusto per dare un  minimo di spiegazione e capire meglio lo spirito della cosa,  il body painting oggi è utilizzato soprattutto nell’ambito della pubblicità e della moda, ma la sua storia è molto più antica e affascinante .

Face e Body Painting rappresentano probabilmente la prima forma d’arte praticata dall’uomo. Durante gli scavi nella caverna di Twin Rivers, nello Zambia, l’archeologo Lawrence Barham, dell’Università di Liverpool, ritrovò pigmenti di vari colori derivati da minerali locali, risalenti a circa 300.000 anni fa, principalmente utilizzati, secondo lo studioso, per la decorazione rituale del corpo, come affermazione dell’identità personale e dell’appartenenza a un gruppo.

La pittura corporale rappresentava un vero e proprio linguaggio, un sistema di comunicazione non verbale che, proprio per il suo carattere di provvisorietà, si prestava a segnalare uno stato temporaneo, a differenza del tatuaggio e di interventi più radicali sul corpo, più adatti a simboleggiare l’effettivo raggiungimento di uno stato.

Come le altre forme d’arte, anche la pittura del corpo nasce con uno scopo che va al di là della semplice decorazione. Il corpo poteva essere dipinto a scopo magico e rituale, come facevano – e presso alcuni popoli fanno ancora – gli sciamani, per entrare in contatto con le forze dell’universo. O a scopo cerimoniale, per sottolineare i “riti di passaggio” degli individui, come il momento dell’ingresso nell’età adulta; nelle danze propiziatorie, come quella della pioggia, nei rituali della caccia. Ma anche prima del combattimento, per spaventare il nemico, per attrarre l’altro sesso e per esternare uno stato d’animo. Anche i colori, ricavati da sostanze minerali e vegetali, avevano un significato simbolico.

La pittura del corpo, inoltre, poteva assolvere anche ad alcuni compiti pratici: proteggere l’individuo dalle intemperanze del clima e dalle punture degli insetti, o nascondere l’odore del corpo ed evitare di essere fiutati dagli animali.

Ancora oggi molte popolazioni tribali, in Africa come in Amazzonia, praticano la pittura del corpo con questi significati.

Body Painting: LA MIA PERSONALE ESPERIENZA

Ho compiuto i 51 anni quest’anno e devo dire.. che anche non volendo, il tempo assume un significato più che speciale, direi che assume un po’ un senso di SACRO.

Sacro perché ci si rende davvero conto che la maggior parte della vita è trascorsa, sacro perché ora il tempo procede a ritroso ovvero ogni giorno è un meno  tot che nessuno può sapere, sacro perché si è ancora giovani ma con un buon bagaglio di esperienza che porta a capire che esiste solo il “qui  e ora”. Sacro anche perché quello che si fa d’ora in avanti è particolarmente importante proprio perché il livello di consapevolezza è molto diverso da quello dell’età giovanile.  Inoltre è un po’ il momento in cui cambiano tante cose , tanti ruoli e anche i figli, sono diventati grandi, stanno prendendo la loro strada e noi dobbiamo un po’ reinventarci . Stiamo forse diventando un po’ più saggi a questa età!! O per lo meno cosi mi piace pensare!

Oggi il tempo per me è prezioso perché è una risorsa limitata. A cosa mi serve il tempo?  Il tempo mi serve  per stare con me stessa ed ascoltarmi, il tempo mi serve per stare anche con gli altri ( vorrei fosse molto di più!), il tempo mi serve  per fare nuove esperienze e mi serve anche per lavorare, io amo il mio lavoro e le persone che seguo da tanto e poco tempo .

E questo magico tempo mi è servito per fare anche questa esperienza di Body Painting … per caso (ma voi credete al caso?) una mia collega del corso di Feldenkrais di Milano che si chiama Claudia Rordorf ed è una artista, ha iniziato un progetto di Body Painting, che adesso Vi spiegherò meglio. Io sono venuta a conoscenza di questo progetto e del fatto che cercava delle modelle…. All’inizio ho scartato la cosa, mi sembrava assurda …. Per l’età , per la cosa in sé… per pudore, per mancanza di tempo ecc. ecc. ecc. poi mi si è accesa come una lampadina, la lampadina del QUI ED ORA  e cosi ho contattato Claudia che mi ha subito accettata come modella. E così ho il piacere di raccontarvi questa esperienza con il body painting, ma prima…

Facciamo un passo indietro: Vi presento Claudia Rordorf ….

Tu sei un’opera d’arte.  Donna oltre ogni clichè

body painting esperienza Mi chiamo Claudia Rordorf e da anni lavoro sul tema del femminile indagandolo attraverso differenti mezzi espressivi, muovendomi in maniera camaleontica tra una possibilità ed un’altra.

Frutto di questo trasformismo vitale ed artistico è il progetto in cui racchiudo la mia proposta per una donna che si mette al centro della tela, per così dire, e diventa essa stessa un’opera d’arte.

Una donna non convenzionale.

La mia indagine artistica e personale, parte in Umbria con il recupero di una forma derivante dalla tradizionale figura della dea madre, una piccola donnina in terracotta a cui ho dato un nome, Fedora.

Fedora era una curandera, punto di riferimento di una piccola comunità agricola, da un lato capace di curare con la saggezza di chi consce la terra, esperta di antiche tradizioni popolari e dall’altro del tutto trasgressiva ed emancipata nella sua vita personale.

Nel 900 infatti, quando ancora l’Italia viveva secondo canoni molto classici e assecondando in pieno l’idea di famiglia tradizionale, lei, oltre ad ogni convenzione era amata da due uomini, come in uno dei migliori film di Woody Allen.

Fedora tanto amata da dettare legge a modo suo è colei che ho scelto come emblema di un nuovo modello di donna. Ho decorato nel tempo 1000 Fedore, facendomi anche aiutare da altre artiste nell’idea di scambio e condivisione femminile ed invitando al gioco, al sorriso ed alla leggerezza chiunque l’avesse acquistata.

Con il tempo la ricerca ed il lavoro sono passati dalla donnina di terracotta alla donna in carne ed ossa. E’ nato quindi  il progetto Fedora per una donna non convenzionale, unica ed irripetibile.

Ho spostato la mia attenzione sul corpo e sul movimento. Così per prima ho cominciato ad usare me stessa e la mia vita come fosse un’opera d’arte, mettendola in scena con le prime performance che ho proposto e portando la mia intimità al centro del lavoro.

Il corpo della donna, in tutta la sua bellezza e forza messo dunque al centro della tela, opera d’arte vivente ed in movimento. Come prima decoravo le Fedore, donnine in terracotta, così ora decido di decorare la donna vera.

E la trasformazione da bambola ad umana è avvenuta, compiendo quel passaggio che porta Pinocchio da burattino a essere umano.

Così ho deciso di dipingere direttamente sul mio copro, ciò che volevo comunicare creando i primi self-body painting. Tagliando i fili dei condizionamenti e rendendo visibile e scenico il corpo, usandolo senza timori. E naturalmente l’invito si estende progressivamente anche ad altre donne.

E questo trasformarsi ed essere camaleontiche spalanca nuove possibilità di diventare ciò che non si immagina neppure di potere essere. Una donna oltre a come essa stessa si vede, e che possa essere l’invito a che tutti facciano del proprio corpo un luogo sacro, da rispettare ,  e della propria vita una splendida, unica e grandiosa opera d’arte. I body painting che ho cominciato a realizzare, da un lato, recuperano l’idea di antichi rituali, forma di micro massaggio sulla pelle, possibili cerimonie di iniziazione e passaggio e dall’altro parlano di donne in rinascita e oltre ogni regola, perché sono loro a creare il nuovo orizzonte, sono loro a dettare le nuove leggi.

The uncoventional lady is back!

Claudia Rordorf mail: claudiarordorf@gmail.com

Il giorno dell’appuntamento mi sono recata nel suo studio agitatissima  ma felice di provare a fare questa esperienza con il body painting.

Io sono timidissima ed anche molto pudica cosi già l’idea di dovermi spogliare e stare in piedi  semi nuda davanti ad una altra persona, anche se donna, mi recava un certo imbarazzo ma avevo deciso che, vista l’opportunità, sarebbe stato sciocco non andare fino in fondo.

Eccomi li, nel suo studio in Brianza in slip color nudo, un freddo cane perché erano i primi giorni in cui si era abbassata la temperatura e stare nudi non era certo una cosa comoda anche perché avrei dovuto stare cosi 5 o  6 ore in piedi!!!

Claudia ha acceso la sua stufa perché tremavo dal freddo ed io mi ci sarei tuffata dentro, ma poiché lei aveva bisogno della luce della finestra, dovevo stare ad una certa distanza dalla stufa.. ogni tanto ci avvicinavamo ma poi dovevamo tornare alla luce del sole e lontano dalla stufa avevo freddo… ma ero cosi curiosa e volevo andare avanti a tutti i costi.

Sono abituata a vedere Claudia molto allegra e solare ma quel giorno ho capito che quando gli artisti sono nella loro vena creativa è come se si trasformassero in altro .. e si finisce per vedere dei lati dell’altro che non si erano proprio mai visti.

Claudia era assorta e silenziosa e voleva che io stessi ferma .. lei doveva lavorare su di me e aveva bisogno del massimo della concentrazione.

Ero molto curiosa e continuavo a muovermi, a girare la testa e cosi lei doveva spesso pregarmi di stare ferma e di entrare in una sorta di meditazione… io pensavo.. meditazione ?! in piedi!? Nuda? Con il freddo che avevo e l’agitazione?! Mi sentivo in una sorta di turbinio misto a riverenza perché capivo l’importanza del momento per entrambe.

All’inizio ho sentito il suo pennello sulla pelle, la sensazione era molto piacevole e rilassante… un po’ mistica, quasi religiosa… io ancora non capivo il disegno che voleva fare sulla mia pelle, perché sul suo schermo aveva un leopardo.. ma non capivo come voleva farmi indossare quella bella pelliccia a puntini che speravo mi potesse scaldare.

Dopo un po’, direi meno di un’ora, ho iniziato a sentirmi frastornata, stanchissima e ha preso a girarmi la testa. All’inizio ho cercato di ignorare la cosa perché non volevo disturbarla ma poi ho iniziato a sudare freddo e mi sono preoccupata, cosi ho detto a Claudia che qualche cosa non girava bene e che avrei dovuto sdraiami.

Lei mi ha fatto sdraiare a terra ma io dovevo stare attenta a non toccarmi per non rovinare il suo lavoro perché la pittura non è permanente, è una sorta di polverina che se toccata va via !

Mi ha detto che non ero la prima modella alla quale succedeva questo  e  che  basta mangiare dello zucchero e bere dell’acqua che passa e non torna più. Io ero un pò scettica perché stavo davvero male ma ha avuto ragione lei e dopo una brioche fiesta al cioccolato, mi sono ripresa ed il nostro lavoro insieme ha ripreso con un ritmo più sereno.

Era una magia vedermi trasformare attimo dopo attimo, era anche stancante stare li ferma ma la curiosità copriva tutto… ero avvolta come in una magia, mi sentivo come una guerriera che si stava approntando per una missione speciale, grandiosa e unica, mi sentivo fierissima di essere li con lei, un po’ come creta nella sue mani, una prima Eva !

Claudia lavorava tenacemente e non si fermava perché sapeva che il lavoro era lungo e che io avrei potuto cedere ancora e quindi voleva finire , era assorta, un po nervosa ma concentratissima sulla sua creatura leopardata.

Era un lavoro a due, una sorta di respiro mistico a due voci dal quale sarebbe uscita una terza creatura, un po’ me un po’ lei…. Mi ricordava un po’ il mio lavoro.. si lavora in due , io e il mio ricevente o allievo ad arrivare ad un terzo stato di entrambi, uno stato per entrambi migliorato, più centrato e più vero

E cosi era per me in quella occasione, solo che ero io l’allieva e lei la maestra , ma sapevo che ne sarei uscita trasformata e non solo per la pittura sul corpo.

Dopo ben sei ore.. ecco finito il suo capolavoro, mi sono guardata allo specchio .. avrei voluto uscire cosi nuda per Inverigo e girare per la strada , mi sentivo una sorta di felino sinuoso e morbido !

In tutto quel gran lavorio ci siamo pure dimenticate di mangiare….. e la fame un po’ iniziava a farsi sentire…

Comunque per rassicurarvi non sono uscita cosi…  e concluso il lavoro Claudia finalmente si è rilassata… e mi ha fatto un sacco di fotografie in diverse pose … che mi restano come ricordo magico di quella giornata fantastica.

Dovermi rivestire per uscire è stata una tristezza…. Ero cosi felina… cosi speciale… che avrei voluto stare dipinta per giorni, ma alle 18 avevo un trattamento in studio a Melzo e mi dovevo affrettare…. Accidenti!

Cosi mi sono lavata il viso…. Ed ho sbagliato perché avrei dovuto uscire cosi …con il viso dipinto da leopardo africano… una sorta di mitica creatura, un po’ felino e un po’ elfo!

Ma ha vinto l’aspetto più banale di me e mi sono lavata il viso…. Mentre il corpo è rimasto dipinto… ho solo indossato i miei abiti e di corsa, dopo aver ringraziato Claudia sono scappata in studio.

Arrivata li, ho indossato la mia divisa bianca.. e ahimè che scoperta… il colore lasciava aloni sul bianco….. la braccia erano nude e vi vedeva tutta la pittura, per il resto ero coperta tranne i miei piedi felini… L’esperienza di body painting è stata davvero incredibile!

Drin, è arrivato il mio cliente…. Che ha notato qualche cosa di diverso e di strano… mi ha chiesto se era su tutto il corpo questa pittura e io gli ho detto di si ! La cosa lo affascinava ed incuriosiva molto e mi ha chiesto se poteva vedere. Gli ho fatto vedere una foto , ma forse avrebbe voluto vedere tutta l’opera di Claudia dal vero, ma io appunto sono un po’ timida e cosi ho perso la mia grande opportunità felina di mostrare un altro mio volto ma pazienza … sarà per la prossima volta  che spero ci sarà perché questa col body painting è stata una esperienza davvero forte e unica che vi consiglio di provare a fare o di regalare ad un persona cui volete molto bene.