Osteoporosi: come riconoscerla, accettarla e trattarla.. con cura

Sono sempre di più le persone consapevoli dei rischi che comporta una diagnosi di osteoporosi trascurata e si rivolgono a me per cercare soluzioni. Purtroppo azioni risolutive non ci sono una volta che la malattia si è presentata.

Ma è possibile e FONDAMENTALE, fare un programma di mantenimento per non farla peggiorare e anche migliorare la situazione ossea quando è possibile.  

Cerchiamo, prima di tutto, di fare un po’ di chiarezza sull’osteoporosi al fine di prevenirla per ridurre il rischio di doverla curare in seguito.  

Osteoporosi: amica o nemica o semplicemente una possibile fase della vita

Osteoporosi: come riconoscerla, accettarla e trattarlaL’osteoporosi è una malattia cronica, che rende le ossa più fragili e aumenta il rischio di frattura.  I dati riportati dall’Ospedale di Milano Humanitas sono questi: si stima che in Italia soffrano di questa patologia 1 donna su 3 oltre i 50 anni (circa 5 milioni di persone) e 1 maschio su 8 oltre i 60 anni (circa 1 milione di persone).

Il nostro scheletro è, infatti,  formato da tante ossa “vive”: le ossa sono tessuto vivo che si trasforma nel tempo.

A 20 anni circa le ossa sono nella fase di maggior forza e resistenza perchè l’attività di deposizione ossea supera l’attività di riassorbimento osseo.

Dai 20 anni l’attività di deposizione ossea inizia a ridursi progressivamente, fino a divenire, all’età di circa 30 anni, uguale all’attività di riassorbimento osseo. La situazione diventa così abbastanza stabile per poi cambiare in età più avanzata a favore del riassorbimento osseo che crea una riduzione della densità e della forza delle ossa. Questo processo varia da soggetto a soggetto secondo la sua ereditarietà e lo stile di vita. Le ossa cambiano quindi il loro peso durante il corso della vita di una persona passando da più pesanti e resistenti a più leggere e più fragili.

Il significato della parola “Osteoporosi”

La parola “osteoporosi” significa “osso poroso” e questo è infatti l’aspetto che prendono le ossa quando iniziano a diventare meno resistenti.

Osteoporosi e Osteopenia: termini uguali o diversi

Osteoporosiosteopenia sono simili ma l’osteopenia è  una forma leggera di osteoporosi anche se spesso, se non curata, può poi degenerare in osteoporosi.

Perché viene l’osteoporosi

Con l’andare dell’età aumenta l’attività di riassorbimento osseo, a discapito di quella di deposizione ossea. Detto in parole più semplici le ossa diventano porose e quindi più leggere.

Cause dell’osteoporosi

  • Esiste una predisposizione ereditaria di circa il 50% ma l’altro 50% dipende dalle nostre abitudini alimentari, di vita e di movimento.
  • L’assunzione di alcuni farmaci per la chemioterapia, antiepilettici e corticosteroidi possono favorire la patologia.
  • La riduzione dei livelli di estrogeni, nelle donne, dovuta alla menopausa e la riduzione dei livelli di testosterone, nell’uomo dovuta all’andropausa.
  • La mancanza di calcio, di vitamina D, Fosforo e la celiachia spesso può portare a osteopenia o osteoporsi se la dieta non è ben bilanciata.
  • La limitata  attività fisica o l’immobilità dovuta, per esempio, a una malattia.
  • L’esposizione a lunghi trattamenti radioterapici;
  • L’ipertiroidismo.
  • L’abuso di alcol e sigarette

Come ci si accorge di avere l’osteoporosi

Osteoporosi: come riconoscerla, accettarla e trattarlaQuesta malattia non si presenta con particolari sintomi se non il verificarsi di “troppe” cadute che generano fratture. Ecco perché è molto importante fare dei controlli periodici (MOC)

Quindi il vero problema non è la perdita di densità delle ossa ma la perdita dell’equilibro che accade troppo di frequente e costituisce un vero e proprio campanello di allarme.

Cosa fare in caso di Osteoporosi

Soluzioni pratiche per contrastare l’osteoporosi:

Cosa possiamo fare quando il medico ci dice che abbiamo una bella osteoporosi? Ovviamente la cosa ideale sarebbe stata quella di lavorare sulla prevenzione, attraverso una buona alimentazione, movimento costante, abitudini di vita sana e controlli periodici ma se questo non è avvenuto per mille motivazioni più che valide, non perdiamoci d’animo e cerchiamo di fare qualche cosa per noi anche con l’entusiasmo di poterci regalare delle attenzioni, dedicando a noi stessi attenzione e cura!!

Come trasformare una Crisi in una Opportunità

Osteoporosi: come riconoscerla, accettarla e trattarla

Tutto questo si può evitare ma anche ridurre

Trasformiamo la situazione che ci sta capitando da CRISI in OPPORTUNITA’ per fare qualche cosa per noi stessi, cambiando qualche abitudine.

Prima di tutto è FONDAMENTALE seguire uno stile di vita sano e una dieta equilibrata e iniziare a praticare esercizio fisico mirato e costante.

Il movimento, se a 20 anni è opzionale (e a mio avviso non è mai opzionale), dai 40/50 diventa una vera e propria regola di vita per stare meglio e anche per rallentare e contenere la perdita di calcio nella ossa.

Esercizio fisico mirato vuole dire un esercizio che lavori sulla tonificazione dei muscoli, sull’equilibrio del corpo, sulla coordinazione e sulla respirazione.

Un corpo più tonico e forte rischia meno di cadere.

Movimento, movimento e ancora movimento

Il metodo Feldenkrais e/o la ginnastica antistress possono essere un utile strumento per aiutare il corpo a ritrovare un proprio equilibrio.

Lavorando in piccoli gruppi o da soli con l’insegnante si ha la possibilità che le lezioni siano davvero mirate e ogni persona viene seguita a livello personale.

L’uso di pesi leggeri durante le lezioni rappresentano uno stimolo positivo alla deposizione ossea; stimolo positivo che si traduce in un aumento della densità ossea.

Indispensabile la camminata giornaliera anche con delle cavigliere leggerissime, oppure altri tipi di sport ma sempre praticati in piccoli gruppi o da soli con l’insegnante.

L’importante è praticare una attività costante. Fondamentale è il fare qualche cosa tutti i giorni.

Perchè con l’osteoporosi peggiora il fastidioso effetto “gobba”

Alcune persone lamentano una pronunciata cifosi dorsale. L’osteoporosi tende infatti a farla peggiorare  creando il fastidioso effetto “gobba” che nessuno vorrebbe avere ma che purtroppo ci si accorge troppo tardi di avere.

Il problema della cifosi non è solo un fastidioso effetto estetico, la “gobba” può creare problemi di equilibrio e di coordinazione ed inoltre può aumentare il rischio di cadute accidentali.

La cifosi dorsale cambia completamente la postura di una persona: il collo viene messo in una condizione di sforzo continuo, le caviglie si irrigidiscono per tenere il corpo eretto e il bacino tende a ridurre il suo movimento. Inoltre la schiena cosi flessa, limita i polmoni ad espandersi come potrebbero diminuendo così l’ossigeno nel sangue. Ecco perché spesso queste persone si sentono stanche al minimo sforzo. 

Quando una persona fa fatica a muoversi pensa di essere diventata “vecchia”, tende a muoversi ancora di meno per evitare quella sensazione di “fastidio” e di affaticamento che spesso vive anche durante una breve camminata.

Diventa importante fare un lavoro che sia in grado di dare “leggerezza e piacevolezza” al movimento cosi che la persona si senta agile e morbida.

Il Metodo Feldenkrais aiuta molto a migliorare e contenere il dolore, a ridurre il rischio di cadere, a contendere la perdita ossea e il peggioramento della postura a causa di deformazione delle ossa in particolare della colonna e dei piedi tipici dell’osteoporosi.

In che modo tutto questo è possibile?

Le lezioni hanno come obiettivo quello di sviluppare il senso dell’equilibrio e del radicamento, l’agilità e coordinazione attraverso movimenti lenti e piacevoli.  

I movimenti oscillatori, le camminate, il lavoro sulle articolazioni e le ossa contribuiscono alla costruzione dell’osso.

Dare attenzione al nostro corpo è una forma di amore e rispetto verso noi stessi e verso le persone che abbiamo vicino. Quando stiamo bene non possiamo che “contagiare” gli altri.. e questo è un contagio molto positivo!

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