Il mal di schiena e l’unità indivisibile dell’IO e del corpo

Ciao a Tutti,

spesso le persone si rivolgono a me perchè dicono di avere dolore da qualche parte: Schiena, Collo, Spalle, Anche, ecc. pensando, soprattutto per il mal di schiena, che la causa risieda in una postura sbagliata e vorrebbero conoscere e trovare quella corretta, perfetta, che io chiamo IDEALE.

Ma esiste la postura ideale? Un ballerino di danza classica ha secondo voi una postura perfetta ? E cos’è questa postura corretta?

La nostra postura racconta la nostra storia ed è il nostro biglietto da visita: il corpo è sincero e mostra quello che vorremmo tenere celato. Con questo intendo dire che la forma del nostro corpo, la nostra colonna, le nostre mani, i nostri piedi .. parlano di noi, ci raccontano chi siamo.

La stessa bioenergetica definisce delle strutture di carattere in base alla morfologia del corpo, li suddivide e li classifica.

Il nostro corpo cambia nel tempo e può cambiare in meglio o in peggio in base alle nostre esperienze, alle nostre scelte, al nostro vissuto. Questo tema l’ho già affrontato nella mia precedente Newsletter : Lo stato di grazia… è possibile?

Il corpo è la nostra anima fisica.

La postura parla di noi e della nostra vita

Mal di schiena: la postura parla di noi

Le persone si lamentano della loro postura, ritenuta causa del loro mal di schiena, ma non sento quasi mai nessuno che mi chiede come potersi muovere meglio, come poter fare movimenti o azioni dimenticate da anni o addirittura mai fatte e sempre solo sognate, come fare una capriola, sentirsi flessuosi, sentire un bacino che dia potenza ecc. ecc.

La postura è un indice del nostro modo di essere nel mondo, il nostro modo di relazionarci con gli altri ed anche il nostro modo di fare l’amore e avere una sessualità appagante anche solo nel sentirsi pienamente maschi o femmine. Ma, appunto, non è statica e definitiva, ma è in perenne divenire e quindi è sempre possibile apportare dei miglioramenti.

Più che di postura inizierei parlando più in generale di salute. Per molte persone essere in salute vuol dire non avere dolore e non essere malati. Per me la salute è molto di più dell’assenza di dolore: per me salute è sentirsi motivati a vivere, avere voglia di esplorare nuovi orizzonti, muoversi con scioltezza, avere una vita e una affettività appagante. Ovviamente a qualsiasi età!!!

Per prendere il mal di schiena “per le corna” e girare pagina, non si tratta di imparare a fare 4 esercizi per il mal di schiena ed imporsi di muoversi in modo diverso ma si tratta di capire come il nostro modo di pensare è connesso al nostro modo di muoverci e viceversa e che quindi variando anche un solo aspetto, varia il tutto.

Le origini del mal di schiena

Mi capita spesso di parlare con persone che mi chiedono da dove nasce il dolore alla schiena che le affligge da anni. Detta così è come cercare l’ago in un pagliaio. Il mal di schiena si manifesta da un certo momento in poi ma nasce molto prima. E’ legato alla nostra storia, alle nostre abitudini, al nostro modo di pensare ed anche alle coercizioni professionali o ambientali, insomma non è uno scherzo trovare la causa, ma in fondo non è importante.. importante è trovare la soluzione!

Per quanto mi riguarda pur facendo un lavoro pesante e molto sport, non ho mai sofferto di dolore alla schiena fino a quando si è verificato un evento scatenante (e vissuto all’epoca in modo alquanto drammatico): la perdita del lavoro come Product Manager nell’azienda del settore medicale presso cui lavoravo da anni. In quel periodo ho avuto il mio primo “colpo della strega”. E’ stato terribile e per circa 15 giorni sono rimasta quasi paralizzata.

La nostra schiena è il risultato del nostro modo di vivere e di reagire al mondo. Forse per qualcuno il primo mal di schiena di considerevole entità si è manifestato insieme ad un senso di frustrazione e di pressione emotiva .

La schiena è la nostra corazza, è la parte con cui si resiste al mondo e alle sue difficoltà. E’ un modo per dire “non voglio” – “basta” o anche “non fatemi del male”.

Quando la schiena si indebolisce per età, per malattia, per traumi o usura, viene meno la nostra possibilità di dire di no alle richieste che ci schiacciano. E’ come se una persona perdesse la possibilità di proteggersi . Ecco perchè risolvere il mal di schiena è il risultato di tanti aspetti della nostra vita che vanno migliorati e questo è possibile solo iniziando ad ascoltare noi stessi ed il nostro corpo.

Il mal di schiena e l’unità indivisibile dell’Io e del corpo

Schiena che urla per il dolore di vivere

Se ci pensate, per chi soffre di mal di schiena, il problema non è solo la schiena ma tutto o buona parte del suo modo di vivere e attraverso la schiena il corpo manifesta questo disagio che è ben più profondo.

Il dolore è un grido del corpo che chiede qualche cambiamento utile per un riassestamento e una riorganizzazione delle parti del nostro sistema psicofisico. Il dolore segnala che state sbagliando qualche cosa ma non vi dice cosa, questo dovrete essere voi a scoprirlo attraverso una meravigliosa avventura di contatto con il vostro corpo.

Nella terminologia del metodo Feldenkrais si dice “trovare nuovi modi di agire”, nuove “strategie”, nuovi spunti e stimoli. Bene, ma come si fa?

Occorre fare una “pausa” e io so quanto sia difficile. Molte persone infatti, fra le quali la sottoscritta, considerano il riposo o la pausa, una sorta di “resa”, una “debolezza” ma in realtà è proprio da li che si deve passare. La cruna dell’ago è quella.

La reazione più facile è mettersi a fare mille cose: faccio Feldenkrais, vado in palestra, vado a nuoto, vado a fare fisioterapia, vado a fare trekking e chi più ne ha più ne metta.. il risultato è solo quello di passare da un azione ad un’altra senza mai ascoltare se stessi rischiando di  fare un bel “corto circuito”.

Cominciamo ad ascoltarci

Cercare una via d’uscita significa iniziare ad osservarsi meglio, cioè osservare come ci muoviamo, come mangiamo, come ci sentiamo quando ci fermiamo.. insomma dare a noi stessi un po’ di attenzione e poi decidere una strada da percorrere per esempio una persona che ci dia fiducia, un attività, un medico, ecc..

E quando abbiamo definito questa  strada che pare “abbia un cuore”, percorrerla fino in fondo. Ma cosa vuol dire percorrere una strada fino in fondo? Vuol dire perseverare nella nostra scelta anche quando ci pare inutile.

I risultati appaiono con il tempo e con la dedizione.

Io vedo persone fare mille cose e spesso non entrare mai dentro una di queste.

E’ come essere su una giostra .. ed il risultato è un grande senso di frustrazione. Soprattutto non si risolve nulla.

A questo proposito voglio raccontarvi due storie, una mia personale ed una legata ad alcuni miei allievi che hanno ottenuto ottimi risultati in termini di salute come l’abbiamo intesa all’inizio della Newsletter (cioè come? Meglio riprecisarlo…..)

I REMEMBER ….

io che ballo appassionatamenteAnni fa avevo deciso di imparare a ballare salsa e bachata e volevo arrivare a sentirmi armonica, ma non è stato facile..

Un anno mi è servito solo per capire i 4 passi base, poi i miei amici hanno deciso di lasciare il corso perché era troppo impegnativo  ma io ho voluto andare avanti perché sentivo che questa strada “aveva un cuore” per me e cosi,  da sola (!), andavo a ballare due volte alla settimana.

Non facile… quando entravo nel locale mi sentivo una beata deficiente lì da sola… ma davvero volevo sentire dentro di me la musica cosi che i miei piedi facessero tutto da soli…..

Per circa un anno e mezzo sono uscita da sola due sere alla settimana per andare in un locale in provincia di Milano.

Appoggiavo la borsa su qualche divanetto chiedendo alla compagnia di turno di dare uno occhio… poi aspettavo di trovare il coraggio di affrontare la pista e mi proiettavo a bordo. All’inizio aspettando che qualche galantuomo mi invitasse a ballare e dopo qualche serata passata a bordo pista, invitando i ballerini che mi piacevano e sperando in qualche ballo con loro.

Ho imparato molto. Cambiare cavaliere ti insegna a sentire comandi diversi e a reagire in modo diverso.

Per la dama si tratta di imparare a sentire la “guida” del cavaliere, essere duttile ma non cedevole.

L’uomo deve sentire che ci sei e che fai una certa opposizione ma non contrasto e che non sei troppo cedevole.. il cavaliere deve saper guidare, essere sicuro, non strattonare, non salirti sui piedi.. insomma è un gioco di equilibri bellissimi.

ESSERCI CON IL CORPO

Non è solo tecnica il ballo ma è pathos, è passione, è gioco ed è ESSERCI COL CORPO, non solo col proprio ma anche con quello dell’altro.

Realizzare i sogniForse ora avete la sensazione che abbia divagato dal tema, ma non è cosi: quante volte il vostro dolore vi impedisce di fare qualcosa che per voi ha un cuore?

Io credo più di quello che magari al momento vi viene in mente.

Quindi perché non esplorare con curiosità anche un modo diverso di vivere il dolore e soprattutto di trovare una soluzione per vivere meglio e seguire i vostri sogni!

Un veloce esperimento pratico

Vi propongo una veloce prova pratica da fare a casa, per dimostrarvi come il nostro sistema nervoso è intelligente e possa escludere il vostro cervello andando ben oltre .

E’ un esperimento tratto dal libro “Guida pratica al Metodo Feldenkrais” di Ruthy Alon:

Sedetevi su una sedia, con i piedi scalzi e ben appoggiati a terra, guardate in alto verso il soffitto e osservate fino a dove arriva il vostro sguardo flettendo la testa all’indietro.

Prestate attenzione a cosa vi succede mentre fate questo movimento, cioè a quando iniziate a sforzarvi e di come questo sforzo influenza la vostra respirazione.

Ora spostate l’attenzione ai piedi, appiattendoli bene a terra, cercando di spalmare le dita, poi flettete le dita del piede verso il basso e, mantenendo le dita e il tallone a terra, fate un arco con la pianta del piede, come se voleste accorciarla.

Riportate il piede nella posizione iniziale, appiattendolo sul pavimento e ripetete l’intera sequenza, varie volte, cercando di ridurre sempre più lo sforzo necessario, fino a che questo movimento diventa facile e sciolto.

Ora, mantenendo la pianta del piede a terra, sollevate le dita del piede verso l’altro. E poi alternate i movimenti, flettendo la punta del piede verso l’alto e verso il basso, con il tallone sempre ben appoggiato a terra .

Vi fermate e appoggiate bene i piedi a terra e tornate a flettere la testa all’indietro. Fin dove arriva ora il vostro sguardo? E’ più facile ora?

MAGIA O SISTEMA NERVOSO “AMICO”

Cosa è successo? Magia? Ebbene no! Lavorando con il piede avete esplorato i movimenti che i suoi muscoli eseguono su un piano identico a quello della flessione della testa all’indietro, che ora è diventato più facile.

Questo dimostra come il nostro sistema nervoso funzioni per coreografie organiche di movimento mirate a scopi pratici. Ecco perché la postura statica non ha senso ma ha senso migliorare il movimento, perché noi siamo sempre nel movimento.

Inoltre avrete notato che pur lavorando su uno specifico distretto, l’effetto poi si distribuisce su tutto il sistema. Distensione e accorciamento del piede appartengono, come il movimento di flessione della testa avanti e indietro, alla coreografia del sistema nervoso “apro e chiudo”. Quindi richiamando questo programma in una zona del corpo, lo si attiva anche in tutto il resto dell’organismo in quanto il sistema nervoso considera il corpo come unità.

Bene, sperando che questo “piccolo esperimento” vi sia piaciuto e che vi siate anche un po’ divertiti, vi ricordo che l’autunno e l’inverno si avvicinano ed è bene cominciare a pensare cosa proporre di stimolante al vostro corpo e di stuzzicante alla vostra mente!

Felice di avervi ritrovati tutti, spero di vedervi presto!

Roberta

Per saperne di più sul Feldenkrais come terapia per il mal di schiena,  contattami o scrivimi su whattsapp

Bibliografia:

Muoversi attraverso il Movimento (M. Feldenkrais)

L’io Potente (M. Feldenkrais)

Vincere il Mal di schiena (R. Alon)

La Voce del Corpo (A. Lowen)