Dolore alla schiena: Cos’è la Postura Funzionale?

Ciao a Tutti,

Nella precedente newsletter “Una Schiena dritta o una schiena saggia” vi avevo posto la seguente domanda: “secondo voi, com’è la postura di un ballerino di danza classica?” 

Avete pensato alla risposta ? La postura di un ballerino anche se è molto bella da vedere, spesso non è funzionale allo scheletro .

Molti ballerini hanno, con il passare degli anni, problemi ai piedi e alla colonna perché il corpo  è stato “forzato” per anni ad assumere posizioni innaturali per il normale movimento del corpo umano.

Le patologie più frequenti nelle ballerine sono per di più a carico degli arti inferiori, mentre nei maschi è interessata maggiormente la colonna a causa della loro specializzazione nella tecnica del salto.

Uno studio (si può indicare quale??) cita che in una compagnia di 54 ballerini professionisti sono stati riportati 370 infortuni. 

Ciò significa  7 infortuni ogni dodici mesi per ogni ballerino:  “L’infortunio è il modo del nostro organismo per dirci che ci stiamo allenando troppo o che stiamo andando oltre “.

Non potendo dircelo a voce, ‘manda’ il dolore a qualche muscolo e/o articolazione per comunicarcelo.

Purtroppo siamo istintivamente portati a pensare che più faccio fatica, più ottengo risultato.

Ma non è cosi, gli allenamenti di qualsiasi sport non devono essere duri ma efficaci.

Il corpo deve essere resistente ma elastico, forte ma si deve adattare a movimenti improvvisi, ed è questo che io mi ripropongo di ottenere con le persone: aiutarle ad avere un corpo che può cadere, può perdere l’equilibrio ma che anche nella caduta o nella perdita di equilibro, lo fa limitando i danni al massimo.

La buona postura è quando diventa il punto di partenza di ogni azione senza bisogno di aggiustamento fisico

Ho citato i ballerini solo perché hanno una postura molto armoniosa da vedere, ma potrei citare qualsiasi atleta che fa uno sport prolungano e per molti anni.

Io stessa ho fatto 20 anni di pesistica allenandomi 5 o 6 volte a settimana, curando in modo estremo l’alimentazione.

Ma purtroppo questo lavoro stressante e prolungato sul corpo ha lasciato i suoi effetti negativi: effetti sulla colonna, effetti sulle mani (fra l’altro io faccio anche un lavoro dove le mani sono  tutto) sulle spalle .

Vent’anni di sport gratificanti per me  ma che il mio corpo ha pagato un suo prezzo ed io con lui!

Il corpo sovra allenato, prima o poi , presenta sempre il suo conto e a volte è anche molto salato!

Quindi iniziamo a togliere un mito dalla nostra testa. Non tutto ciò che “appare” è poi sempre funzionale e armonico .

In termini dinamici, la postura è il contesto che costituisce il punto di partenza di ogni azione.

Quindi una buona postura è quella che ci permette di muoverci in qualsiasi direzione con il minimo sforzo.

La postura funzionale non è uno schema di allineamenti e angolazioni ma la saggezza organizzativa del nostro sistema nervoso che permette di dare l’avvio a qualsiasi movimento con il minimo dispendio di energia e con il minimo dispendio di tempo nella fase preparatoria.

La stabilità non vuol dire IMMOBILITA’

La vostra stabilità è pari al vostro coraggio di rischiare di perderla, potendo contare sulla capacità di ritrovarla anche se in forma diversa.

Un po’ come nella vita, dove chi non osa mai nulla e non esce mai dai propri schemi (la cosiddetta Zona di Confort), forse non rischia nulla ma neppure potrà vivere emozioni uniche e particolari che fanno sentire la vita come qualche cosa di meraviglioso.

 Feldekrais diceva che quando cambia il nostro modo di muoverci, di provare piacere con il nostro corpo, quando iniziamo a sentirci davvero più “potenti” anche la nostra vita cambia: ci sentiamo più pronti a rischiare e desiderosi di avere una vita più appagante senza doverci sempre appiattire sui desideri altrui o sui nostri sensi del dovere o ai nostri sensi di colpa.

Ma è utile fare sempre “fatica”?

La vostra postura è buona quando il vostro sistema nervoso è in grado di trovare sempre la via più facile ed efficiente per fare qualsiasi movimento.

(Ruthy Alon – Vincere il mal di schiena)

mal di schiena e postura funzionale ioHo notato che quando le persone vengono da me per un dolore alla schiena o alla spalla o da qualsiasi altra parte del corpo, pensano che io debba lavorare solo in quell’area.

Ma non è assolutamente cosi, perché molto spesso quell’area è dolente come risultato di altre parti del corpo che non sono cosi efficienti nel movimento.

Ed è su questo concetto che io lavoro.

Se una persona viene da me per un mal di collo, cerco di capire come usa il bacino, come poggia sui piedi.. che uso fa delle spalle e suggerisco, attraverso il “tocco”, possibilità differenti di movimento,.

L’obiettivo di tutto questo è allenare il sistema nervoso a scegliere i movimenti migliori per la persona.

Un po’ come nella nostra vita, a volte ci sentiamo senza via di uscita da determinate situazioni e troviamo mille giustificazioni per non cambiare le cose e guarda caso, i nostri consulenti a volte sono in linea con le nostre paure.

Ma avete mai pensato che a volte siamo proprio noi a non voler “uscire” da certe situazioni perché in fondo rappresentano la nostra zona di CONFORT?

Uscire fuori.. navigare in mare aperto fa tanta paura e difatti la libertà, spesso, è anche scomoda (lancio un sasso sulla libertà che riprenderò in una prossima newsletter).

Esempi pratici: caviglie, ginocchia e bacino

Vi faccio un esempio per chiarire il concetto sopra esposto. Quando volete assumere la posizione accovacciata e non ci riuscite, avete mai riflettuto sul ruolo che giocano le caviglie in questo movimento?

E quanto sono importanti i piedi nel nostro modo di muoversi?

Come  si distribuisce il nostro peso sulla pianta del piede, determina tutto il nostro schema di movimento.

Ecco perché nei corsi, nelle IF individuali e anche nei massaggi, insisto molto sul lavoro ai piedi e sul massaggio con il bastone da fare quotidianamente, perché è fondamentale avere una buona base di appoggio per poterci muovere con scioltezza, avere equilibrio e non provare dolore.

Se ci si appoggia troppo sul bordo esterno, le gambe tendono ad arcuarsi, se invece ci si appoggia sul bordo interno le ginocchia si avvicinano troppo e possono provocare una rientranza del tratto lombare, oppure se le dita del piede sono accavallate e voltate in giù, come per aggrapparsi al terreno, il bacino tende a diventare meno flessibile, gravando cosi sul tratto lombare, mentre se si tende ad appoggiarsi molto sui talloni le vertebre saranno molto sollecitate, il mento proiettato in avanti gravando cosi sul collo.

E’ importante conoscere la correlazione fra mal di schiena e postura funzionale

Vedete quante variabili e quante possibilità di lavorare sul proprio corpo possono esistere in base alle proprie abitudini di movimento?

Quindi la domanda è: “come dovrebbe distribuirsi la pressione sui piedi per avere una postura ideale”?

Ovviamente la pressione non può essere statica per garantire velocità e affidabilità nel movimento, infatti dovrebbe potersi spostare da una parte all’altra del piede in base all’azione che si deve fare, ed è la caviglia che deve provvedere a fare i necessari aggiustamenti.

La pressione dovrebbe essere incanalata nella parte arcata del piede in modo che la caviglia possa spostare la pressione da una parte all’altra ed anche le ginocchia dovrebbe allinearsi con l’arco del piede.

Quindi per avere una postura adatta al movimento occorre avere una caviglia flessibile che faccia da molla e non da staffa.

Prova a giocare con me per ridurre il tuo mal di schiena e migliorare la tua postura funzionale!

Purtroppo noi siamo abituati a camminare solo su terreni piatti e questo impedisce alla caviglia di essere elastica.

Quando camminate, provate a pensare che le vostre caviglie sono elastiche e morbide, questo semplice pensiero vi potrebbe far sentire una schiena più rilassata, oppure delle spalle meno pesanti o occhi più rilassati.

Provate a fare questo esercizio più volte durante la giornata fino a che percepirete qualche cosa che cambia.

Il dolore alla Schiena: le ginocchia sono vostre alleate ?

Faccio una ulteriore domanda a coloro che soffrono di male alla lombare, queste povere lombari che si trovano fra l’incudine ed il martello!!

Avete mai pensato quanto le ginocchia possano influire sul vostro mal di schiena? Tantissimo ed ora vi spiego il perché.

Siamo tutti abituati a tenere le ginocchia molto dritte perché camminiamo sempre su superfici piatte.

Pensate a quando camminate in montagna sui sassi, come siete costretti a modificare l’uso delle gambe, delle caviglie e delle ginocchia.

Quando le ginocchia si alzano e si abbassano, ogni vertebra si muove, espandendosi o comprimendosi, quindi possiamo dire che la schiena è viva e agile nella misura in cui lo sono le ginocchia.

Se le ginocchia sono sempre dritte, il bacino viene spinto verso l’alto premendo sulle vertebre lombari.

A questa pressione si aggiunge quella del tronco, quindi la parte bassa della schiena viene chiusa in una morsa, senza possibilità di potersi muovere.

Solo flettendo un pochino le ginocchia riusciamo a liberare il bacino che scivola verso il basso liberando le vertebre lombari.

Esercizio pratico di percezione sulla collaborazione fra ginocchia e schiena 

Appoggiate una mano sulla lombare a ginocchia dritte e poi iniziate a flettere una delle due e poi tutte e due e sentite con la vostra mano cosa succede a livello muscolare e quali sono le sensazioni fisiche.

Solo facendo questo banale esercizio, riuscirete a dare parecchio sollievo alla vostra schiena, recuperando molte energie.

Forse all’inizio vi sentirete un po’ strani, buffi ma se appunto perseverete nell’esercizio vincendo il senso di essere goffi, di cadere o di danneggiare la vostra auto-immagine, i risultati saranno assicurati !!

Con i nuovi gruppi di Feldenkrais appena avviati per la nuova stagione 2018-2019 lavoreremo molto su come poter sfruttare il nostro corpo nel modo più funzionale ed ergonomico, cercando di potenziare le risorse anziché andare in ROSSO!

Vi aspetto!

Per maggiori informazioni sul  Mal di Schiena e la Postura Funzionale,  contattami o scrivimi su whattsapp

Bibliografia:

Muoversi attraverso il Movimento (M. Feldenkrais)

L’io Potente (M. Feldenkrais)

Vincere il Mal di schiena (R. Alon)

La Voce del Corpo (A. Lowen)